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Matel, Yann

Vita di Pi

Piemme

800 - Letteratura


Citazioni:

  • Una comunità che non sostiene i propri artisti sacrifica l'immaginazione sull'altare della cruda realtà, rischiando di coltivare sogni senza valore. (p. 13)
  • Mi fermo qui. Non ho intenzione di difendere gli zoo. Chiudeteli pure tutti se volete, e speriamo che la vita selvatica trovi il modo di sopravvivere in quel poco di natura che ci resta. Alla gente gli zoo non piacciono più, come le religioni, del resto. La persistenza di certe illusioni sulla libertà affligge entrambe le cose. (p. 36)
  • Grazie a Mister Kumar compresi che gli atei sono fratelli e sorelle di un altro credo, e che ogni loro parola è impregnata di fede. Percorrono fino in fondo il cammino della ragione, ma poi fanno un salto, proprio come me. Voglio essere sincero. Non ho niente contro gli atei; sono gli agnostici che non sopporto. Il dubbio è utile se dura poco. Capita a tutti di attraversare il Giardino del Getsemani. Se Cristo fu tormentato dal dubbio, è logico che tocchi anche a noi. Se Cristo passò una notte d'angoscia in preghiera, allora anche noi possiamo permetterci i dubbi. Ma poi bisogna superarli. Scegliere il dubbio come filosofia di vita equivale a eleggere l'immobilità a proprio mezzo di trasporto. (p. 47)
  • In ogni essere vivente si nasconde una dose di follia che scatena comportamenti bizzarri, a volte inspiegabili. Questa follia può costituire un'ancora di salvezza: è parte integrante della capacità di adattamento. Senza, nessuna specie al mondo sopravviverebbe. (p. 61)
  • Queste persone, quando incontrano una vedova devastata dalla lebbra che elemosina qualche spicciolo, o dei bambini coperti di stracci, pensano: "Le solite sceneggiate". Ma se percepiscono la più piccola offesa nei confronti di Dio, si trasformano completamente: i volti si infiammano, i petti si gonfiano e volano parole rabbiose. La forza della loro indignazioni è incredibile. La loro fermezza mette paura. Queste persone non capiscono che Dio va difeso dentro e non fuori di noi. Dovrebbero indirizzare la loro rabbia verso se stessi, perché il male esteriore è solo la conseguenza di quello che coviamo nell'anima. Intanto le vedove e i bambini che vivono per strada sono sempre di più: è in loro difesa - e non in difesa di Dio - che coloro che si credono giusti dovrebbero accorrere. (p. 97)
  • Perché la gente emigra? Cosa la spinge a partire, ad abbandonare tutto quello che ha per l'ignote, oltre l'orizzonte? Dove trova la forza per scalare l'erta montagna della burocrazia? Di sopportare la trafila che fa di ogni aspirante immigrato un pezzente? La risposta è sempre la stessa: la gente emigra nella speranza di una vita migliore. (p. 104)
  • Le cose non andarono affatto come previsto; ma che volete farci? Bisogna prendere la vita come viene e trarne il meglio che si può. (p. 120)
  • Non valeva nemmeno la pena di spaventarsi. Con una tigrea bordo, la mia vita era finita. Tanto valeva occuparsi della mia gola secca. (p. 167)
  • Combattiamo all'infinito. Combattiamo senza curarci di quanto ci costa, delle sconfitte che incassiamo, dell'improbabilità del successo. Combattiamo fino all'ultimo respiro. Non è una questione di coraggio. L'incapacità di arrendersi è un dato caratteriale. Forse è semplicemente stupida fame di vita. (p. 182)

  • India

    Naufragio

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    Data Acquisizione: 27/09/2024

    Anno prima edizione: 2001

    Anno stampa: 2003

    Pagine: 379

    Lingua: ITA


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