Martini, Fabio
Controvento
Rubettino
927 - Biografie di personaggi dell'età contemporanea
Citazioni:
Nella fine estate 1976, nelle prime riunioni riservate, Craxi spiega il suo punto di vista ai compagni della segreteria: "La DC e il PCI hanno sempre avuto le loro fonti di approvigionamento irregolare e illegale, il PSI ha avuto le briciole e dunque e arrivata l'ora di conquistare l'autonomia finanziaria, che "è come l'aria per respirare", L'assioma è chiaro: senza autonomia finanziaria non c'è autonomia politica. (p. 39)
Lo ha spiegato una volta per tutte Claudio Martelli: "Craxi appartiene ad un mondo in cui i partiti erano architravi dello stato" e agivano "come attori non perseguibili, soggetti ad una legislazione privilegiata. Craxi si era formato nel dopoguerra quando era assolutamente normale che tutti i partiti avessero finanziamenti illeciti, da Est e da Ovest", "per lui non era una cosa scandalosa o anormale, era pacifico che le cose andassero così" e "considerava ipocrita chiunque negasse questa realtà". (p. 43)
Nella Seconda Repubblica la rivendicazione dell'Italia come "grande Paese" entrerà nella narrazione di molti leader politici e di quasi tutti i presidenti del consiglio, con accenti via via sinceri o retorici. Ma Sigonella, il sorpasso del 1987, la forzatura dell'Atto unico, restano pietre miliari. (p. 100)
Nel suo ultimo incontro ad Hammamet con Craxi, tra le confidenze raccolte da Francesco Cossiga c'è anche una frase che, come poche altre, restituisce il tratto orgoglioso e altero del carattere dell'ex Presidente del Consiglio. A Cossiga che gli chiedeva se non fosse l'ora di raccontare al mondo la generosità con la quale aveva aiutato la causa dei diritti umani, proprio utilizzando le tangenti, il malatissimo ex leader, rispose: "Io non posso mischiare le mie vicende giudiziarie con grandi cause di libertà e liberazione". (p, 135)
Nel 1994, mentre le inchieste sul malaffare erano ancora in corso, l'ex ambasciatore e storico Sergio Romano scrive su "Limes": "Dopo aver rifiutato di considerare il fascismo un peccato nazionale ed essersi assolti per non aver commesso il fatto, gli italiani stanno addebitando Tangentopoli a Bettino Craxi e a qualche centinaio di uomini politici, imprenditori, funzionari. Sanno che è una bugia, ma cederanno probabilmente alla tentazione di crederci per assolversi in tal modo anche da questo peccato". (p. 173)
Nell'epitaffio che Craxi volle sul marmo della sua tomba c'è scritto: "La mia libertà equivale alla mia vita". Non è una semplice frase emotiva, o solo polemica col destino che gli era toccato. Lì c'è tutto Craxi. (p. 184)
|
Mani Pulite
Prima Repubblica
Partito Socialista Italiano
Partito Comunista Italiano
Democrazia Cristiana
Aldo Moro
Enrico Berlinguer
Bettino Craxi
Data Acquisizione: 10/02/2024
Anno prima edizione: 2020
Anno stampa: 2020
Pagine: 192
Lingua: ITA
|