Secrest, Mary
Il caso Olivetti
La IBM, la CIA, la Guerra fredda e la misteriosa fine del primo personal computer della storia
Rizzoli
927 - Biografie di personaggi dell'età contemporanea
Citazioni:
Non sappiamo come concepì l'idea di realizzare una macchina da scrivere; di certo doveva essere conscio che uno strumento simile, composto da seimila pezzi diversi, faceva sembrare i suoi piccoli misuratori elettrici di precisione dei giocattoli per bambini. Oltretutto non si trattava di un territorio vergine, tutto da esplorare e sfruttare: prima di morire, nel 1885, ne aveva già costruita una il prolifico inventore Giuseppe Ravizza. Una creazione - Olivetti lo sapeva bene - ignorata dalla società del suo tempo, che nutriva forti pregiudizi nei confronti degli ultimi ritrovati tecnologici; un atteggiamento che Camillo definiva "mancanza di mentalità industriale". Ebbe infatti a dire: "Noi siamo ancora i figli dei latini, che lasciarono ai servi e ai liberti i lavori industriali e ci tramandarono le storie dei più mediocri proconsoli, dei poetucoli e degli istrioni che dilettarono la decadenza romana, ma non ci ricordano neppure i nomi di quei sommi ingegneri che costruirono le strade, gli acquedotti e i grandi monumenti dell'impero romano". (p. 37)
Le vite dei tre uomini - Adriano, Camillo e Roberto - sono sospese, perché sospesa è la loro storia. Perché il loro lavoro fu deliberatamente ostacolato, interrotto, abbandonato, confuso o rubato, stretto da tralci nascosti che vanificano ciò che era stato avviato con tanta cura, energia e buona volontà. Quanto all'azienda, tutti i progressi intermittenti, i cambi di direzione e struttura, la vendita di divisioni e la ridistribuzione dei lavoratori non sono valse che una nota a piè di pagina nei libri di storia industriale. Anche l'Olivetti è finita nel dimenticatoio. (p. 352)
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Data Acquisizione: 29/01/2024
Anno prima edizione: 2020
Anno stampa: 2023
Pagine: 367
Lingua: ITA
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